Mercato ECOSOLPOP
Il mercato ECOSOLPOP, che sta per ecologico, solidale e popolare, è un mercato nato all'interno dello Scup, il collettivo di Sportculturapopolare che nel 2012 ha occupato l'ex Motorizzazione civile di via Nola nel cuore di San Giovanni e che dopo lo sgombero, nella primavera del 2015, ha trovato casa in una struttura per il carico e scarico delle Ferrovie dello Stato vicino alla stazione Tuscolana. La prima domenica di ogni mese il mercato raccoglie intorno a sé tutta una serie di produttori, artigiani e artisti.
Tra i banchi del mercato
Ma il mercato Ecosolpop non vuole essere solo un luogo di scambio di merci ma anche di cultura, di punti di vista, di occasioni di sperimentazione, infatti accanto al mercato vero e proprio viene sempre organizzata una serie di attività.“Quasi sempre ci sono laboratori per bambini, concerti o spettacoli di musica popolare destinati ai piccoli ma anche ai grandi, il pranzo sociale che è sempre un importante momento aggregativo, mostre, performance, installazioni, presentazioni di libri - racconta Clara del collettivo che ha la peculiarità rispetto ai collettivi del passato di non voler essere un gruppo chiuso ma aperto alla cittadinanza, alla gente di quartiere – Per noi è molto importante che si riesca a trovare un modo per i cittadini di riappropriarsi del potere decisionale sugli spazi della città per cercare di vivere i luoghi e non trasformarli in quartieri dormitorio. La nostra speranza è che prima o poi si riesca ad avere uno spazio assegnato per portare avanti le nostre attività sportive, culturali, formative”.
E allora facciamoci un giro tra i diversi banchi che si possono trovare al mercato Ecosolpop: oltre a ritrovare Massimo e le sue Social Clementine già conosciuto al Biomercato in Certosa, cominciamo con gli amici a quattro zampe a cui dedicare l'alimentazione sana (croccantini, biscotti ma persino torte di compleanno per cani e gatti) di Bi.Bu.Lo. (che sta per Biscotti Buoni Lovecost), proseguiamo con l'azienda agricola Omo Selvatico dei fratelli Enrico e Fulvio che realizzano miele artigianale, idromele, ippograsso (antenato del vin brulé) e confetture di frutti antichi in via di estinzione, “abbiamo cominciato con le piante ereditate da nostro nonno nella nostra terra di Otricoli in provincia di Terni e poi le abbiamo aumentate prendendo nuovi alberi che troviamo nei terreni dei coltivatori anziani”. Da loro si possono trovare marmellate di pere volpine, di corniolo, di sorbola “fa effetto pensare che all'epoca dell'unità d'Italia nei mercati si avevano 160 varietà di mele - ci dice Enrico - oggi al supermercato al massimo ne trovi cinque, coltivate tutte in Emilia Romagna e provenienti da cultivar straniere”. Se si ha voglia di un caffé si può prenderlo al “natural bar” di Fabio, Francesco e Iaia che insieme ai té e ai cappuccini con latte munto e bollito propongono crostate, torte e biscotti biologici e naturali. Se si cerca un formaggio dal sapore forte invece si può andare da Francesco che insieme a due amici e un casaro si è messo a produrre in uno degli ultimi comuni laziali prima della Campania, delle tipologie di formaggi molto antiche: il puzzone di capra e il conciato di San Vittore mentre per miele e biscotti al miele ci si può rivolgere ad altri tre amici, due apicultori Damiano, Daniele e il maestro pasticcere Gianluca che hanno i loro apiari sul Monte Soratte, a Valmontone e verso i Castelli romani e producono varietà diverse prettamente biologiche: tiglio, acacia, castagno, mielata di bosco “e poi cerchiamo di fare educazione con corsi, visite ai nostri apiari – racconta Daniele – per sensibilizzare sul tema dell'ecologia e dell'importanza delle api nel nostro ecosistema”. Sul fronte dell'artigianato c'è da sbizzarrirsi: ci sono i vetri di mare di Antonella che dopo aver raccolto fondi di bottiglie levigati sulle spiagge delle sue vacanze ha deciso di trasformarli in bijoux originale, c'è Chiara che realizza in filo e macramè bracciali, orecchini e bellissime maschere di carnevale. E ancora Paola che riempie dei suoi gioielli olistici lo Scrigno di Alice e Sabrina che si è messa a produrre con materiale di recupero, carta principalmente ma anche bottoni, cerniere, lacci, stelle filanti oggetti di grande originalità da quaderni decorati a bigiotteria, cappelli, orologi, portafoto. Luca e suo padre Francesco invece girano l'Italia alla ricerca di produttori di eccellenze gastronomiche sono partiti con prodotti a base di peperoncino (infatti il loro marchio è Peppersound) e una linea dedicata alla cipolla calabrese fino alla “maritata” che è appunto le nozze dei due sapori. Un vero e proprio “sposalizio” invece è il banco di Alessandro e Wanda, lui chef romano, lei siciliana emigrata che hanno trasformato un momento di difficoltà lavorativa in un'iniziativa. “Abbiamo deciso di provare a reinventarci così, io per anni ho studiato tradizioni gastronomiche italiane e straniere e poi ho incontrato Wanda – dice Alessandro - che mi ha aperto alla cucina siciliana della sua terra, Bagheria, dove ancora si cuoce nei forni e si mantengono certe usanze. Tornati a Roma abbiamo provato a portare questi piatti tipici, realizzati con le materie prime di là, nei mercatini”. “La reazione è stata molto buona – ci dice Wanda – noi abbiamo deciso di rimanere fedeli alla tradizione bagherese e non fare commistioni ma è divertente quando incontriamo altri siciliani che ci dicono Ah nel messinese lo sfincione è dolce, mentre per noi è un piatto salato”.
Il paese di Alice
“Era Carnevale quando sono stata al mercato ecosolpop che a dirlo mi sembrano dei popcorn che mi scoppiano in bocca. E così ci sono andata vestita da principessa, e lì ho trovato un sacco di bambini vestiti in mille modi. La cosa più divertente è stato il laboratorio degli strumenti musicali; abbiamo usato lattine vuote, cartone, corda, tappi di bottiglia, colori e colla e abbiamo fatto maracas e nacchere. Poi abbiamo improvvisato un concerto, abbiamo fatto un macello. Al mercato ecosolpop (che ridere a dirlo) ci siamo stati proprio tutto il giorno perché sembra un po' di stare a casa di amici: hanno messo le poltrone, i divani e dei tavoli che chissà dove li hanno presi ma sembrano venire da case di vecchie zie. Poi ci sono anche i tavoli con le panche per il pranzo e così ci abbiamo anche mangiato: farfalle al sugo e spezzatino di pollo. Ma il meglio di tutto è arrivato alla fine: quando è arrivato lui. Si chiama Massimiliano Maiucchi è un vero mago, le magie qualche volta le fa con gli oggetti ma il più delle volte le fa con le parole. Se potete fatevi portare dalla mamma e dal papà a vedere uno spettacolo di Massimiliano Maiucchi o fatevi comprare un suo libro".
DOVE | via della stazione Tuscolana 84 |
GIORNI DI APERTURA | la prima domenica del mese |
ORARIO | 10:00-20:00 |
PARCHEGGIO | lungo la via della stazione |
METRO | A fermata Ponte Lungo (850 mt) |